Estratto dallo Statuto Del 1608

Degli Offiziali e loro Elezioni. Cap. Primo

Come nel corpo Humano vivono di li suoi membri distinti ciascuno dei quali fa l’offizio suo con la dovuta subordinazione al Capo, e come nelle Repubbliche, e in tutti i governi bene ordinati, vi sono i capi, e magistrati, che governano ai quali rendono obbedienza, e si riferiscono a tutti i membri della Repubblica, così in quella nostra Compagnia si faranno i suoi capi, e Offizial distinti, quali altri si chiameranno maggiori, e altri minori da eleggersi dal Capo della Compagnia come si dirà appreso.
Gli Offiziali maggiori saranno al numero di nove, cioè il Venerando Governatore, due Guardiani, ò consiglieri, il Segretario, due due Visitatori, il Camarlingo, e due Sindaci ai tre primi si dirà il primo luogo, fra gli altri non vi sarà precedenza alcuna, se non per ragione di maggior’ età, e tutti sederanno alla banca, ò luoghi a ciò deputati.
Gli Offiziali minori saranno due Cantori, quali ancora faranno lo’Offizio di Maestri dei Novizi, due Sacrestani, uno Invitatore, e un Cercatore di Compagnie.
L’elezione degli Offiziali maggiori si farà due volte l’anno cioè la seconda Domenica dopo la festa della Purificazione della Beatissima Vergine, o in altro giorno, quando si distribuisce la benedizione delle Candele, e la prima o seconda Domenica dopo l’Assunzione di detta Beatissima Vergine, e si farà in questo modo.
Il Venerando Governatore farà per detti giorni invitare la Compagnia sotto di bolognini X intimando nello invito l’elezione dei nuovi Offiziali, e congregati insieme i fratelli in numero sufficiente, come si dirà nel capitolo nono, e detto l’Officio al solito s’imbocherà la Spirito Santo dicendo che l’Hinno Veni creator spiritus dopo il quale dal Sacerdote, che deve assistere ala elezione degli Offiziali si dirà l’Orazione dello Spirito Santo e quella di S. Giuseppe , quale finita tutti Offiziali maggiori, esortando prima i fratelli àmmetersi d’avanti l’onor di Dio, che l’utile della Compagnia lassandoogni altro interesse, e avvertirà che nessuno parli alle banche, ne scopra chi vuole eleggere, ne meno che si parta dal suo loco, sottopena di esser privo per quella volta solamente di dare la voce, e dopo esso Governatore, e il Secretario si ritireranno da una parte dell’Altare dove sarà un taulino preparato con quello che fa bisogno per scrivere avendo prima essi pigliato giuramento di non rilevare cose alcuna, insieme con il sacerdote assistente riceverà li voti de i fratelli in questo modo.
Prima si proporrà l’elezione del Governatore, e il Governatore presente sarà il primo a dare il suo voto, nominando secretamente quello li parlà atto per tale offizio, avvertendo che gli offiziali maggiori, che saranno stati un anno in offizio  non possono essere nominati per quel medesimo offizio. Dato che avrà il Governatore il suo voto si noterà in un foglio dal secretario, poi verranno gli offiziali maggiori con il retante di tutti i fratelli ad’uno ad’uno, senza osservare ordine di precedenza alcuna, ma anderanno di mano in mano, secondo da principio si faranno posti a sedere alle banche, dalle quali partendosi faranno reverenza in mezzo all’altare, e poi accostandosi al taulino nomineranno, come si è detto, e il secretario scriverà li nominati, e per più espeditione, mentre uno dei fratelli sarà giunto all’Altare quello segue dopo lui esca in mezzo.

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